Marco Betta
Un compositore che ha fatto transitare i linguaggi del tardo XX secolo nell’attualità. Musiche per il teatro, il cinema e la televisione, musica sinfonica e da camera, opere liriche e multimediali, l’insegnamento al Conservatorio e alla LUISS: Marco Betta ha una storia prestigiosa, di dimensione internazionale, in cammino tra il respiro antico del Mediterraneo e il cosmopolitismo.
Il debutto di Marco in Almendra, per la prima volta anche al pianoforte, è “Ecuba | Ifigenia“, in un inedito trio di compositori con Giovanni Di Giandomenico e Naiupoche: è l’inizio di una navigazione – per dirla con Marco – “che non ha nessuna direzione se non quella del sentirsi insieme per condividere con semplicità e naturalezza la bellezza dell’esserci con e per la musica che vive in noi. Siamo fatti anche di suoni”.
La navigazione continua con “Ensemble | Encore“, registrato dal vivo con Giovanni Di Giandomenico al pianoforte e Naiupoche all’elettronica, pubblicato nel novembre 2018, mentre proseguono i lavori ad altre due pubblicazioni Almendra, programmate per il 2019, in cui Marco è protagonista o co-protagonista.
Marco Betta intraprende gli studi di composizione grazie a Eliodoro Sollima, con la cui guida si diploma al Conservatorio di Palermo. Successivamente frequenta i corsi di perfezionamento di Armando Gentilucci e di Salvatore Sciarrino.
Insegna Composizione al Conservatorio di Palermo e Teoria della colonna sonora alla LUISS Creative Business Center a Roma.
Dal 1994 fino al 2002 ha ricoperto l’incarico di Direttore Artistico del Teatro Massimo di Palermo, che riapre il 12 maggio 1997 dopo 23 anni di chiusura.
Come compositore esordisce nel 1982 al Festival Spazio Musica di Cagliari. Da questo momento in poi la sua musica viene trasmessa e suonata in molti paesi d’ Europa, negli Stati Uniti, Canada, Russia, Argentina, Brasile, Australia, Giappone.
In Italia riceve inviti e commissioni da enti e festival come il Teatro Alla Scala, il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, l’Accademia Chigiana di Siena, l’Arena di Verona, l’Orchestra Sinfonica della RAI di Roma, L’Orchestra Regionale Toscana.
Nel 1993 su invito di Marco Tutino partecipa alla composizione del “Requiem per le vittime della mafia “ con “Lux aeterna” su testo di Vincenzo Consolo.
Tra i suoi lavori recenti le opere “Sette storie per lasciare il mondo” (Catania Teatro Bellini, 2006) e “Il quadro nero” (Palermo Teatro Massimo 2015), opere per musiche e film con Roberto Andò, “Natura viva” su testo di Ruggero Cappuccio (Firenze, Maggio Musicale 2010), “Notte per me luminosa” su testo di Dario Oliveri (Modena, Teatro Pavarotti, 2016), e le musiche per i film “Maria Montessori” (Canale5) e “Le cose che restano” (RAI 1) di Gianluca Tavarelli, “Viaggio segreto”, “Viva la libertà” e “Una storia senza nome” di Roberto Andò.