chair of rigel
“E’ iniziato tutto due anni e mezzo fa, con mio figlio. Giocavamo a un videogame per un paio d’ore, e poi ci mettevamo giù nel mio studio a improvvisare con Logic Pro. Logic Pro ha un sintetizzatore software, con ogni sorta di suoni di tastiere vintage. Così stavamo a improvvisare musica per un paio d’ore, e poi di nuovo sul videogame. E così via, giocando e improvvisando. A un certo punto, questo fatto è diventato l’album…”. (John Carpenter, “The Master of Horror”, in una intervista a Billboard sul suo album “Lost Themes”)
Esattamente nello stesso momento e con le stesse modalità (ma in compagnia del proprio gatto e una figlia ancora in arrivo) Chair of Rigel realizzava a Palermo – tra synth hardware e iPad, letture iper-nerd e videogame – quello che poi, accolto in Almendra Music, sarebbe diventato “Carpenter”: un concept album di Ambient classica elegante, spontanea e ben distillata, nato come “colonna sonora perduta” in Sicilia di un sogno di John Carpenter, e realizzato autoimponendosi le limitazioni di processi analogici d’altri tempi.
“Chair of Rigel” è il luogo-moniker in cui convergono le paure, le aperture, le intuizioni, la sapienza musicale e le visioni di un tastierista, producer, arrangiatore e programmatore palermitano, nerd, riservatissimo e fiero di esserlo. Almeno fino al prossimo sogno, o incubo che sia.