Alessio Pianelli | ISA
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ISA è imperativo (“isa!”) o indicativo (“ella/egli isa”) dal siciliano “isàri”, che significa alzare, sollevare da terra. Questo album, ISA, risponde al desiderio di libertà, di elevazione. La musica che vi trovi con te condivisa racconta la tensione trasformativa verso l’alto, che però (e perciò) non può fare a meno di percepire il contrasto con la resistenza, il rigore e la gravità.
Con ISA continua la condivisione di Alessio Pianelli con te dell’integrale delle sei Suites di Johann Sebastian Bach per violoncello solo. Album dopo album, una di queste pietre miliari della civiltà e del pensiero è affiancata a musica del secolo scorso, e a quella appena nata, di oggi.
Una ricerca dunque fatta e vissuta tutte e tutti insieme, che elimina la paura (cioè: la responsabilità, ma anche l’arroganza) di presentare una versione presunta “definitiva” delle Suites, e che, al contrario, accetta definitivamente il fatto che la musica di Johann Sebastian, e in particolar modo delle sue Suites per violoncello, è aperta a infinite interpretazioni, non solo determinate da necessarie e informate scelte filologiche, ma anche dalle provenienze geografiche, culturali, dal proprio sentire, nonché dai tagli di luce con cui le musiche e i pensieri si illuminano a vicenda, nutrendo senso per e con te che ascolti.
E così dopo Prélude e Sulla Quarta, ecco ora ISA, in cui Alessio condivide con l’intelligenza del tuo sentire: la terza Suite di J. S. Bach, la rara e virtuosistica Sonata op. 28 di Eugène-Auguste Ysaÿe, la Suite op. 76 di Alexander Tcherepnin, insieme ad una nuova visione composta dallo stesso Alessio, intitolata Da BACo a FaRFalLa.
Buon ascolto!
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Da BACo a FaRFalLa è un brano che ho messo in notazione nel 2015, in un periodo di sperimentazione intima e strumentale. Immaginando di sentire il percorso evolutivo di una farfalla dal suo stesso punto di vista interiore, ho avuto modo di esplorare il mio strumento in un viaggio puramente energetico, in cui metto in musica la fragilità e quindi la gloria dell’aspirazione naturale alla trasformazione, al volare in alto, ma con la piena coscienza del corpo, del terreno sottostante e della sua attrazione.
Tra le sei Suites per violoncello solo di Johann Sebastian Bach, la terza è sicuramente quella che più tende verso l’alto, attraverso continue involuzioni ed evoluzioni del discorso armonico, mirabilmente e costantemente ancorate e riancorate a un forte centro di gravità. Già da subito, nel Preludio, una prima scala di Do maggiore cade in basso, che più basso, con il violoncello, non si può. Si ha subito, dunque, la nota più bassa del violoncello, il Do della quarta corda, che dà il senso di gravità, da cui tutto si innalza per una complessa e intima ricerca aerea della libertà.
Più grave è la Sonata di Ysaÿe, in Do minore, caratterizzata da un perenne colore scuro, terraceo. Un profondo lamento, disperatamente dannato e nello stesso tempo illuminato dal suo stesso rigore.
Con la Suite di Tcherepnin, compositore russo vissuto per anni in Cina, si rimane intorno al Do, adesso però polo di attrazione di slanci e levità, La sua Suite è un viaggio tra diverse culture, un inno alla libertà e alla leggerezza.
[Alessio Pianelli]
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Cello: Alessio Pianelli
Music by: Alessio Pianelli (‘Da BACo a FaRFalLa’, track 1), Johann Sebastian Bach (‘Cello Suite No. 3, BWV 1009’, tracks 10-15), Eugène Ysaÿe (‘Sonata for cello solo, op. 28’, tracks 2-5), Alexander Tcherepnin (‘Suite for cello solo, op. 76’, tracks 6-9).
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Album produced by Gianluca Cangemi & Luca Rinaudo
Recorded Aril 2018 by Luca Rinaudo and Gianluca Cangemi at Zeit Studio, Palermo (Italy)
Mixed and mastered by Luca Rinaudo at Zeit Studio, Palermo (Italy)
Art direction and graphic design by Antonio Cusimano / 3112htm.com