Duo Blanco Sinacori | Hacked Arias ( Vol. 1 )

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Guitars: Duo Blanco Sinacori

‘E lucevan le stelle’ (track 1) from ‘Tosca’, 1899
‘O mio babbino caro’ (track 3) from ‘Gianni Schicchi’, 1918
‘Nessun dorma’ (track 5) from ‘Turandot’, 1923
Music by Giacomo Puccini – Transcriptions for guitar duo by Duo Blanco Sinacori

‘Frammenti’ (track 2) and ‘Riflessi’ (track 4), 2017
Music by Valentina Casesa, specially composed for this album and dedicated to Duo Blanco Sinacori
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Album produced by Gianluca Cangemi & Luca Rinaudo
co-executive producer: Danilo Romancino

Recorded by Luca Rinaudo and Gianluca Cangemi at Zeit Studio, Palermo (Italy)
Mixed and mastered by Luca Rinaudo at Zeit Studio, Palermo (Italy)

Art direction, artwork and design by Antonio Cusimano / 3112htm.com

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Alessandro Blanco & Giuseppe Sinacori play twin guitars custom made by Vincenzo Candela

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«Quando con Giuseppe avviai il Duo Blanco Sinacori non avrei mai immaginato di realizzare un album del genere: l’idea di poter tradurre con una coppia di chitarre la sapiente potenza comunicativa di un’aria d’opera mi sembrava impossibile. Poi invece arrivarono le Hacked Overtures del nostro primo album, e poi arrivò Nessun Dorma! Fu questa la prima Aria che traducemmo per il Duo, da noi inizialmente pensata come bis dopo concerti, e il suo incredibile successo nei live ci spinse a continuare verso questa strada.
Immediato fu il link concettuale tra il primo album e questo (primo…) “spin off” tutto pucciniano, bisognava solo trovare un compositore che potesse essere – come nel primo album Maurizio Pisati – il nostro complice ideale: capace cioè di illuminare l’idea di dialogo e mutuo scambio tra la musica del passato e quella di oggi. Valentina Casesa, compositrice che io e Giuseppe adoriamo, e che per il Duo ha già composto prima d’ora pagine splendide, rispose subito all’appello.
L’emozione di avere fra le mani musiche di Giacomo Puccini, cioè capolavori di tale rilievo per la musica di tutti e di ogni tempo, è stata convogliata in un clima di enorme rispetto ed attenzione, alla ricerca di un approccio musicale improntato a eleganza ed essenzialità, lontano da pericolosi scimmiottamenti del canto o inutili virtuosismi chitarristici. Strada, questa, verso cui ci lasciamo volentieri guidare dalla nostra super squadra Almendra, produzione dopo produzione».
[Alessandro Blanco]

«Da sette anni la stessa intenzione artistica, la condivisione profonda dei nostri modi di sentire la musica, oltre le costrizioni di una immagine del nostro strumento invecchiata male, e alla base di tutto una forte amicizia, uniscono il Duo Blanco Sinacori. Un sodalizio costellato di avventure in tournée, viaggi e meravigliosi concerti in giro per il mondo, condivisi coi pubblici più diversi in (finora) quattro continenti; sempre più alla ricerca di nuovi stimoli e idee musicali, che partono da uno o l’altro di noi e che subito vanno in circolo, coinvolgendo anche gli amici e colleghi attorno a noi.
Una notte, dopo aver ascoltato per la millesima volta Nessun Dorma – in quella occasione cantata dal celeberrimo Luciano Pavarotti – provai un’indescrivibile emozione: la stessa, del resto, ascolto dopo ascolto sempre uguale e sempre diversa. Così decisi che quella stessa magia poteva e doveva essere trasferita sulle nostre due chitarre. Ne parlai subito con Alessandro, che fu entusiasta dell’idea, e iniziammo il lavoro di traduzione, iniziando poco dopo a suonare questa Aria come bis ai nostri concerti.
Come scrisse il musicologo e musicista Mosco Carner, quella di Puccini è una musica che “invita all’amplesso”, per cui da quel momento cuore, anima e sensualità pucciniana innervano due strumenti gemelli ma speculari, uguali e diversi, alla ricerca della simbiosi che è possibile nella condivisione del fare musica.
È stato il nostro pubblico a dare il “La” a questo nuovo lavoro discografico, poiché più d’uno cominciò a chiederci di poter ascoltare anche in disco la nostra Nessun Dorma. Così, riprendendo concept e forma del nostro album di debutto Hacked Overtures, pensammo che le celeberrime arie di Puccini dovevano essere intermezzate da virtuosi virus del pensiero e del codice musicale, in grado di insinuarsi nella percezione musealizzata del repertorio e così ricollocandolo nel tempo naturale della cosiddetta “musica classica”: il tempo presente dell’ascolto, l’oggi. Qui entra in gioco Valentina Casesa, grande artista il cui genio musicale era già a noi noto, peraltro con una sua originalissima ricerca proprio sul tempo e sulla memoria, personale e nella storia della musica. Valentina non tardò ad accettare l’invito e scrisse le due perle in dialogo con le Arie pucciniane, appropriatamente intitolate Frammenti e Riflessi».
[Giuseppe Sinacori]

«Quando Alessandro e Peppe, mi hanno chiesto di realizzare un ponte tra le arie di Puccini per il loro nuovo progetto Almendra, mi è venuta subito in mente l’immagine dello sfogliare un vecchio album di fotografie: un vento leggero, dettato dallo sfoglio di pagine irrigidite, era proprio ciò che avrei potuto realizzare. Ho iniziato a scrivere prendendo piccoli frammenti melodici pucciniani, ed ho iniziato a trattarli e nutrirli con estrema cura, come piccoli germogli nuovi e per questo dai contenuti profondi: nuovi perché antichi, antichi perché nuovi. La memoria musicale di un passato così importante, come quello di Puccini, non poteva e non doveva più essere nascosta, incarcerata in prigioni più o meno dorate! Ecco il fine: mantenere viva la memoria, perché essa è sempre nel e del momento presente».
[Valentina Casesa]

«L’artwork di Hacked Arias nasce da due domande: quella, inevitabile, sul perchè realizzare oggi l’ennesimo lavoro discografico su musiche di molti anni fa, e quella, conseguente, su come restituire all’oggi concept e pensieri, di suono e d’immagine, nati e sviluppati in altri tempi.
Il predominante pensiero ai paradossi dell’anacronismo, che pervade sin da subito la realizzazione degli artwork per il Duo Blanco Sinacori, non fa che rimandarmi puntualmente ad Anakronism, una serie digitale che ho realizzato fra il 2012 e il 2013, in cui nei dipinti di vedutisti del tardo ‘700 compaiono organicamente navi spaziali e dinosauri. Lo scopo diventa quindi hackerare la figura di Giacomo Puccini, cui è dedicato il lavoro, con elementi che lo rendano avulso dal proprio contesto temporale, al fine di creare un contrasto con la sua figura sedimentata nell’immaginario collettivo.
Stabilita l’idea e lo scopo, il lavoro si propone di creare, con espedienti anacronistici, un’immagine del compositore paradossalmente “fedele” e diversa a un tempo da quella universalmente conosciuta, una versione distopica e immaginifica che mischia elementi distanti fra loro nel tempo.
La composizione dell’artwork muove dalla ritrattistica del XIX secolo, che ancora permaneva in Italia in pieno XX secolo, e vede Puccini ritratto a mezzo busto come da tradizione, ma nelle vesti di un bucaniere come nei ritratti dei capitani nell’epoca d’oro della pirateria, con l’effige del Duo Blanco Sinacori sul tricorno: un “Jolly Roger” in cui le chitarre sostituiscono il tradizionale teschio con le tibie incrociate. Lo sfondo del ritratto è invece il muro esterno di un edifico di periferia dei giorni nostri, con scritte e tag di writers che si prestano, sul retro in continuità compositiva con la copertina, a fare da tracklist dell’album.
L’artwork è un richiamo e un omaggio al movimento artistico chiamato Anacronismo, che si diffonde in Italia negli anni ’70 e ’80 del secolo scorso, sostenuto dal critico d’arte Maurizio Calvesi. Gli artisti Anacronisti del passato richiamavano al loro presente le tradizioni artistiche precedenti alle avanguardie del ‘900, nel tentativo, provocatorio perché “impossibile”, di recuperare un’identità culturale che credevano persa nella confusione e nella omologazione dei linguaggi: in questo mio artwork il passato, adesso, sono gli Anacronisti stessi, come sarebbe piaciuto a loro».
[Antonio Cusimano a.k.a. 3112htm]